In montagna coi bambini – parte 2
A dare il la a questa riflessione è Sophie, una ragazza olandese in vacanza in Italia che ringrazio di avermi contattato in privato per alcune delucidazioni su un percorso (sei la prima da quando ho aperto questo blog!!).
Parlando con lei volevamo capire meglio quanto avrebbe impiegato col bimbo al seguito a percorrere la val di Mello.
Quanto indicato nella mia relazione a che tempistica si riferisce?
Evidentemente non sono stato abbastanza chiaro nello spiegare questo sito e per che cosa nasce. Il fine principale è quello di riportare percorsi per tutti, per una fascia d’età che va si dai 0 ai 99 anni, ma non riguarda gli alpinisti o gli escursionisti esperti, di quelle relazioni ne è pieno il web. I tempi indicati sono quelli che ho riscontrato io, orologio alla mano, una volta che li ho “camminati” al seguito del wookie. Sottolineo: SONO I MIEI TEMPI.
Ho scritto “al seguito del wookie” perchè in una gita in montagna con un bambino, se non volete che si trasformi in una delle fatiche di Ercole, sono proprio loro a dettare i tempi (altrimenti l’unica è caricarli in spalla). Ad arrivare al Rasega penso che salendo ad esempio alla Allievi ci potrei impiegare non più di una mezzora. Impensabile con il wookie che vuole lanciare sassi nel torrente, che cerca di convincermi che in spalla mia starebbe molto meglio e potrebbe indicarmi lui la strada, che si ferma ad ogni piè sospinto perdendosi in ogni tipo di gioco la vista di un filo d’erba gli porti in mente. Ho scritto 2 ore di cammino? Magari ne impiegate 4, oppure se i vostri figli sono un po’ allenati (e disciplinati) potreste impiegare solo un’ora per raggiungere la vostra meta. Ma soprattutto: qualcuno vi corre dietro? O avete un appuntamento per cena? Specie se andate in Valtellina potrei consigliarvi di rimandare la partita di tennis in notturna, prendervela stracomoda, fermarvi anche per sera e tornare a casa comodamente più tardi (lasciando defluire l’immancabile traffico che la domenica intasa la statale).
Voglio unire due consigli sull’abbigliamento.
Scarpe. Tanti si soffermano sulla suola in Vibram (anche chi le vende). Adesso, non so il vostro ma il mio wookie non pesa quanto il leggendario Chubeccha. Ritengo quindi che non sia necessario badare tanto alla suola della calzatura. Discorso diverso invece per il Gore Tex. Con il primo paio di scarponcini l’ho ritenuto inutile, col secondo ci ho invece fatto un pensiero e ho speso qualcosa in più (poco in realtà). Il motivo è che per Ciubek guado e pozzanghera sono praticamente la stessa cosa, e non fargli bagnare i piedi in una pozzanghera qualsiasi è una cosa di cui ci abbiamo giovato tutti.
Abbigliamento. Sembra banale ma i primi di settembre in Valmalenco ho visto un bimbo in tuta da sci. Vero che tirava vento ma sudavo per lui. Voi andreste in tuta da sci? Perchè dovete vestirci lui? Credo di aver detto tutto.
Anzi no. Ultima nota, per chi non cammina o cammina poco. Lo zaino porta bebè. Fatevi un piacere e compratevene uno, i mercatini dell’usato ne sono pieni, basta controllarne struttura e condizioni della cordura, normalmente sono usati pochissimo. Con un po’ d’inventiva ci legate saldo anche uno zaino da 20 litri. Tanta gente in giro con le fasce al posto dello zaino portabebè. Belle, sgargianti, di moda, l’ho provata anch’io, per motivi di spazio, sta comodamente nello zaino e mi ero detto, se sviene per la stanchezza me lo posso caricare facilmente e procedere. Ancora adesso rieccheggiano i miei Santi per la val Bodengo. Ora la regola è: se ha sonno, dorme, per terra. Mi direte… in Nepal li avvolgono così e camminano da sempre. Siamo in Nepal? Se volete fare i fricchettoni fate pure ma poi non lamentatevi per il mal di schiena. Devo comunque dire che, in città, sotto la neve con il wookie neonato legato nella fascia al petto è un bel piacere e si direbbe proprio che la cosa sia reciproca.