In cerca del Gigiat. Parte 2 - apassolento.com
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In cerca del Gigiat. Parte 2

Tempo fa avevo raccontato un’escursione fatta in val di Mello con mio figlio alla ricerca del Gigiat (se non la ricordi guarda qui). Quel giorno rientrammo dalla stessa mulattiera percorsa all’andata. Alcuni giorni fa sono tornato sul luogo del misfatto…

In poche righe volevo suggerirvi una variante per il ritorno.

Arrivati al rifugio Rasega il sentiero si biforca e passa sull’altro versante orografico della valle. Nonostante mulattiera e sentiero di fatto siamo a poche decine di metri l’uno dall’altro l’ambiente che si attraversa è completamente diverso, boschivo, con numerosi piccoli guadi da affrontare e che possono diventare un’affascinante avventura per chi ha le gambe corte. Lungo questo sentiero si incrociano diversi ponti, che di fatto lo collegano con i rifugi, ed il sentiero Life delle Alpi Retiche, un trekking di sei giorni studiato dall’Ersaf e che collega la piana di Novate Mezzola con il suo lago a quella di Preda Rossa.

ACCESSO

San Martino. Milano – Lecco, statale 36, Colico, Valtellina, Morbegno… poco dopo l’abitato attraversiamo il caratteristico ponte sul Mello e seguiamo le indicazioni per la Valmasino, a sinistra, prima di Ardenno. Dopo Cataeggio e Filorera, passato il Sasso Remenno (il più grande d’Europa), si arriva a San Martino ed ai parcheggi. Da qui andando verso le abitazioni si nota subito un edificio con disegnato sopra un camoscio su due zampe, è il Gigiat, personaggio leggendario che abita questa zona delle Alpi. Prendiamo la strada alla sua destra e in brevissimo la prima a sinistra, passiamo sotto una chiesa ed un’impressionante masso strapiombante (impressionante che sia spittato) e poi troviamo il cartello indicatore per la val di Mello. A sinistra il vialetto diventa sentiero che ci porta sulla carrozzabile il cui accesso è interdetto al traffico (in realtà limitato ad un certo numero di auto al giorno, il ticket eventualmente si può fare in città, raggiunto il limite la macchinetta non ne eroga più).

La valle ben presto di apre in tutta la sua magnificenza. Sicuramente una delle più belle delle Alpi, e poi così accessibile…

La strada diviene mulattiera e sempre in falso piano arriva fino alla testata della valle. Lungo il percorso ci sono dievrsi punti di appoggio: osteria del Gatto Rosso, i rifugi Mello, Luna Nascente e Rasega. Raggiunto il bosco di conifere questa con fatica si possono raggiungere i bivacchi e rifugi posti lungo il sentiero Roma.

DIFFICOLTA’: T (T/E dal Rasega). Mulattiera e sentiero.

DISLIVELLO:  225 metri (925 San Martino, 1150 il rifugio Rasega)

TEMPO: 3 ore l’intero anello

INTERESSE: paesaggiastico, naturalistico, etnografico, ci sono i sassi su cui arrampicare, laghetti ed un fantastico torrente.

NOTE: età 4+. Le domeniche estive la valle è molto frequentata. Diverso nelle altre stagioni. D’inverno si può anche ciaspolare. Per i rifugi da novembre ad aprile meglio chiamare per accertarsi dell’apertura (almeno il Mello dovrebbe essere aperto tutto l’anno nei fine settimana).

 

gionata pensieri
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