Morelli-Murgia: Femminile è una radice - apassolento.com
53531
post-template-default,single,single-post,postid-53531,single-format-standard,theme-borderland,cookies-not-set,eltd-core-1.0.3,woocommerce-no-js,ajax_fade,page_not_loaded,,borderland-ver-1.9, vertical_menu_with_scroll,smooth_scroll,hide_inital_sticky,wpb-js-composer js-comp-ver-8.0.1,vc_responsive

Femminile è una radice

Raffaele Morelli protagonista di uno “scivolone” e puntualmente chiamato a rispondere da Michela Murgia se ne viene fuori con una piena di banalità.

Tra queste Morelli ci regala anche un meraviglioso “Femminile è una radice” (servendo l’assist a Michela Murgia), un’affermazione la sua che però ha fatto un po’, per così dire, deviare la mia riflessione.

Per cui ecco…

Una riflessione fantasioso ecologista sul significato delle parole

“Femminile è una radice”. Ma femminile in realtà è una convenzione.

E’ pericoloso dare un nome alle cose, dar forma attraverso le parole a volte non spiega la complessità, anche se non lo nego capita a volte che questa complessità sia insita negli “scarabocchi” che compongono la “parola”.

Femminile è ciò, è quella realtà complessa che ci hanno insegnato a riconoscere come tale.

Così come un leone nato e cresciuto in uno zoo non è un leone ma la sua controfigura…

così come non bastano posizione eretta, capacità di comunicare e di usare oggetti per definire un “Homo”…

cos’è “realizzarsi nella femminilità”? Forse indossare un vestito o delle scarpe col tacco? Sono queste le cose che fanno “femminile”? Vissuto, cultura, visione, sentimento? Sono queste le cose che fanno “femminile”? O forse ancora è solo materia, carne ed anatomia?

Il nome delle cose

E’ pericoloso dare un nome alle cose.

I miti aborigeni ad esempio narrano che vi fu un Tempo del sogno in cui gli dei se ne andavano in giro cantando. Era il loro andare in giro che generava queste canzoni ed erano queste canzoni che “definivano” le cose.

Passando a tempi recenti anche Tolkien immaginò l’origine delle cose attraverso il canto degli Ainur.

Energia e materie prime a disposizione, voce e note che danno ordine e vita al caos attraverso il canto.

Dal punto di vista puramente ecologico ogni essere vivente è il risultato di una combinazione unica di luce solare e materia… ma non esiste “per se stesso”, si definisce attraverso la rete, le relazioni: un essere vivente è la risultante unica di caratteristiche e schemi comportamentali atti a risolvere una serie di problemi.

La vita è in costante cambiamento. La vita è in movimento. (QUI una riflessione sul “Dove stiamo andando”)

Gli esseri viventi sono come canti. Di certo non può essere il femminile o maschile a realizzarli.

A che serve un cervello grande? A trovare con il canto la via attraverso il deserto (B. Chatwin)

Vie, canti, cammino, movimento…

La nostra natura consiste nel movimento. La quiete assoluta è morte (Pascal)

gionata pensieri
No Comments

Post a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.