Andare in montagna è tornare a casa - apassolento.com
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Andare in montagna è tornare a casa

Sono sempre lì, a prepararmi per la vita invece di viverla ogni giorno

(Storia vera). Nelle lunghe notti d’inverno, affacciato dal terrazzo di casa, poteva scrutare il buio sotto l’impercettibile profilo della montagna, e ascoltarne l’ululato.

montagna

Montagna e ricerca di qualcosa che non esiste

Probabilmente è l’intrinseco timore che abbiamo per tutto ciò che è provvisorio a stimolare l’odierna avidità di esperienze.

Ma mossi da questa avidità il traguardo è desolante, la sensazione di una vita che scorre senza essere vissuta: è davvero per questo che sono venuto fin qua?

In fin dei conti ogni montagna è uguale.

Sentieri, rocce, prati, alberi, cielo.

Rassicurante nella sua monotonia.

Chi va in montagna per diletto può privilegiare quella fetta di paesaggio che più porta alla mente momenti felici e già vissuti.

Sono le quote predilette di Cognetti: i boschi, le praterie alpine, le pietraie, l’alta quota.

Gli ambienti in qualche modo sempre si ripetono, anche a chilometri da casa puoi scovare in quei sentieri tra rocce e cielo tracce familiari ed in cui riconoscere momenti già vissuti.

L’andare in montagna è un ritmo della vita, l’andare in natura ci ricorda di cosa è fatta questa vita, montagna e natura non hanno significato, sono il significato, esistono e basta.

Dove il significato diventa più chiaro e forte? Là dove montagna e natura sono ancora intatte, dove è possibile ancora ascoltarne il richiamo, sentire addosso la presenza di chi quei luoghi sempre più raramente può abitarli.

E’ la risposta al perchè andare.

Per provare ancora una volta quella sensazione lì. Altrimenti una montagna vale l’altra.

“Il fatto che il leopardo delle nevi sia, che sia qui, che i suoi occhi smaglianti ci guardino dalla montagna, questo mi è sufficiente”.

Il leopardo delle nevi, Peter Matthiessen

gionata pensieri
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