Cartografia – le basi 1 – La carta
Saper leggere una cartina e avere delle basi di cartografia è fondamentale per godere di un’escursione in sicurezza e pianificare la propria giornata.
Per orientarsi sono necessarie due cose: una carta (cartina) della zona in cui siamo ed una bussola. Per essere utilizzati al meglio e nella propria completezza questi due strumenti vanno usati assieme ed occorre pratica.
Quale cartina?
Esistono diversi tipi di carte, che si dividono in base alla scala (o meglio, alla porzione di territorio che rappresentano). Quelle adatte al nostro scopo vengono dette escursionistiche, e riportano anche i sentieri.
Una cartina è una rappresentazione simbolica, in scala ed approssimata della realtà. Cosa significa? Che rappresenta la realtà attraverso simboli, è in scala e siccome riporta su un piano qualcosa che in realtà è sferico (ed in 3d) non può che essere approssimativa.
Il reticolato
Normalmente a una cartina viene sovrapposto un reticolato (meridiani e paralleli, reminiscenze?). Questo reticolato ci viene incontro quando occorre trovare le coordinate di un punto. Per convenzione il lato di uno dei tanti quadrati che il reticolato compone è sempre 1 km. I meridiani corrono sulla direttrice nord sud mentre i paralleli su quella est ovest. Salvo diversamente indicato il nord è sempre verso il lato alto della cartina.
I simboli
Sono necessari per poterla leggere. Purtroppo non c’è un trucco o una bacchetta magica per riescire ad interpretare correttamente e “in tempo reale” i simboli. C’è però sempre presente una legenda, e la pratica farà il resto. I simboli sono di due tipi. Segni grafici che rappresentano “oggetti” (strade, edifici, ponti, fontane, manufatti, cippi o vette), oppure linee continue che si chiamano isoipse.
Le isoipse
Immaginiamo un bel panettone. Tagliamolo a fette orizzontali al suolo e parallele. Ecco le isoipse sono le fette, ossia le linee formate da tutti i punti che si trovano ad una stessa altitudine. La legenda ci dirà a quanti metri corrisponde ciascuna isoipsa, solitamente ogni cinque una è la “direttrice”, che ci semplifica i conteggi.
Il grafico delle isoipse ci permette di comprendere la morfologia del terreno. Più le linee saranno ravvicinate più avremo pendenza, mentre quando si diradano avremo un tratto in piano. Interfacciate con il nostro sentiero saremo in grado di comprendere quando questo va in salita, quando in discesa, se attraversa un canale o risale un crinale.
Per aiutarci alla lettura abbiamo poi il tratteggio (e il colore). Le cartine moderne ormai rappresentano tutte boschi, laghi, mari, montagne con un colore che faciliti la collocazione. I pendii rocciosi e molto ripidi (potenzialmente impossibili da attraversare se non è segnato un sentiero) sono rappresentati con un tratteggio molto fitto (perchè le isoipse sarebbero troppo ravvicinate).
Per leggere al meglio le cartine e ritrovarvi la realtà che abbiamo davanti agli occhi occorre esercizio.
Cosa posso fare con una cartina
Le operazioni che posso fare con una cartina sono tre:
- trovare la scala (S) → R:C
- trovare la distanza tra due punti sulla carta (C) → R:S
- trovare la distanza reale (in piano) tra due punti (R) → CxS
Occorre fare sempre attenzione a fare tutte le operazioni utilizzando lo stesso metro di misura tra i fattori (portare tutto in centimetri, o in metri).
Trovare la scala è un operazione preliminare importantissima, soprattutto se quella che abbiamo in mano è una fotocopia o un frammento di carta più grande, scaricato ad esempio da internet (le CTR, carte tecniche regionali scala 1:10000 o 1:5000, e le IGM istituto geografico militare scala 1:25000 posso scaricarle dai rispettivi portali). Sappiamo che un lato del reticolo è 1 km. Il lato misurato è di 2,5 cm. Convertiamo il nostro chilometro in centimetri (ossia 100.000). Dividiamo per quanto misurato.
ES. 100.000 cm (1km) : 2,5 cm = 40.000 —–> scala 1:40.000
ES. la lughezza del sentiero è 350.000 cm (3,5 km) : 14 cm (misurati sulla carta) = 25.000 —–> scala 1:25.000
Per trovare la distanza tra due punti sulla carta occorre invece conoscere la distanza reale tra questi due punti e dividerla per la scala.
ES. la casera è indicata a 1,7 km : 10.000 della scala = 0,00017 km = 17 cm sulla carta
Per trovare la distanza reale tra due punti occorre misurare la nostra porzione di sentiero, magari con il cordino della bussola o una stringa, e moltiplicarlo per la scala.
ES. 4cm di cordino x 25.000 della scala = 100.000 cm ergo la nostra meta è a 1 km
Fate sempre attenzione all’unità di misura che utilizzate. Ma soprattutto esercitatevi e fate pratica.