Ciaspole, taglie forti, tutto quello che non ti hanno mai detto
Guida semipratica all’acquisto
Ciao, impianti chiusi e se sei qui è perchè probabilmente volevi acquistare delle ciaspole.
In rete trovi indicazioni trite e ritrite ma che di ciccia ne contengono poca, con il risultato di generare solo grande confusione.
Facciamo allora un po’ di chiarezza.
Partiamo dall’inizio, perchè ho deciso di scrivere le mie impressioni dopo anni di utilizzo.
Scrollavo sotto ad una delle tante richieste di consigli su social network e al solito notavo come tutti dicessero la loro, nessuno consigliasse a senso qualcosa.
La prima cosa che noti, è che uno ti consiglia le ciaspole che ha… ma è palese che se ne ha provate altre è stato al massimo per una giornata (ci mancherebbe, il primo paio di ciaspole che compri è anche l’ultimo… a volte…). La conseguenza è che tutti consigliavano lo stesso tipo di ciaspole ma di marche diverse, e denigravano pure quello uguale ma con marchio giudicato “meno nobile”, non si capisce bene su che basi.
Va bhe, potete immaginare che chi ha chiesto consiglio avrà tagliato la testa al toro e sarà andato a noleggiarle come sempre fatto. Oppure sarà andato in negozio ed avrà preso quelle maggiormente distribuite. Magie della rete: sentire di far parte di qualcosa che non esiste…
Tipi di ciaspole
In cantina ne ho diverse. Accompagnando persone negli anni ne ho comprate, ereditate, avute da amici o parenti che non le usavano. Marche? Per quello che conta: Msr, Ferrino, Tls, Decathlon, Camp.
Le ho provate e riprovate, tutte. Ho le “mie”, le preferite, e ho dovuto tutte provarle a fondo un po’ per gioco un po’ perchè se per una persona media spesso una vale l’altra per un cristiano di 2 metri per 100 chili (senza zaino) con il 47 e mezzo di piede no, una non vale l’altra.
Tanti parlano di forme e tipologie io dico no, possiamo dividerle in due tipi in base alla costruzione (la superficie di contatto con la neve): quelle che galleggiano tanto e quelle che galleggiano meno ma tengono di più sui pendii.
Più sali di prezzo e sì, più riescono a fare entrambe le cose.
Per scegliere le ciaspole: cosa ci dovete fare?
Non parliamo di tipi di neve che non ne usciamo vivi, parliamo di giornate all’aria aperta…
Le ciaspole servono per “galleggiare” in neve fresca. Per andare su piste e tracce battute con neve portante spesso non ne avrete neanche grande bisogno, più comodi saranno allora i ramponcini se non dovete affrontare pendenze che richiedono alle calzature trazione, saranno invece necessari i ramponi, generalmente in quota, se state camminando su neve gelata/consolidata/bagnata o comunque su tracce dove una scivolata ti farebbe pentire di avere solo ramponcini ai piedi.
Se le vostre ciaspolate si limitano quindi ai “percorsi noti” non avete bisogno di un gran che, i modelli base delle diverse marche sono praticamente tutti equivalenti, hanno ramponi al minimo e solitamente differiscono solo per il metodo di allacciatura.
L’allacciatura a cricchetto, tipo snowboard, è la più costosa ma anche la più pratica, precisa, non dovrebbe sganciarsi e resta in tensione rispetto alle clip che invece tendono a smollarsi. Riesci a gestirla più facilmente anche con le mani gelate.
Se non avete particolari esigenze e la vostra meta abituale è il rifugio dopo aver camminato anche per diverso tempo ma senza grosso dislivello Decathlon, tra i modelli base (ma prendetele sempre con l’alzatacco), è a mio parere quella con il miglior rapporto qualità prezzo.
Ramponata poco ma quanto basta per normali pendenze, aggiunge delle lame laterali per un po’ di sostegno anche su leggeri traversi, ha dimensioni contenute, galleggia discretamente (meglio delle pari Tls ad esempio, che però sono un po’ più chiodate per salite e discese, ma non hanno nei modelli base lame laterali quindi quella volta in cui avvertite la sensazione che vogliano andar via di fianco magari richiedono un po’ più di mestiere). Si allacciano con clip ma non hanno alloggiamento per il tacco e sono molto confortevoli non avendo alloggiamenti da cui il piede può uscire. La punta dello scarpone è avvolta bene, con un sistema abbastanza voluminoso per essere indossato anche con diverse tipologie di scarpe il che, a volte, non è male (no, i moon boot non ci stanno… alcuni doposci però sì).
Se amate gli altipiani, vi piace scorrazzare e non sapete resistere alla neve fresca potreste prendere in considerazione anche i modelli tubolari.
Rientrano nella categoria di “quelle che galleggiano tanto”. Queste ciaspole come forma richiamano quelle “romantiche” di legno che si vedevano nei film sui cercatori d’oro nel Glondike. Sono leggere, “piene”, nel senso che offrono tanta superficie di contatto alla neve per cui galleggiano da dio, fanno davvero cagare se dovete affrontare pendii e non sapete sciare, al limite del pericoloso se la scivolata può avere conseguenze.
Ne ho avute per mano ma non le uso, in Lombardia abbiamo poche zone adatte al loro utilizzo.
Ok. Volete vivere la montagna innevata fino in fondo, fuori pista, nei boschi, affrontare qualche pendio sentendovi sicuri… volete insomma delle signore ciaspole? Preparatevi ad aprire il portafogli, onestamente sotto i 120 euro state acquistando solo attacchi diversi o materiali più o meno leggeri, forme più o meno adatte a… sono solo cazzate talmente poco influenti da non poterne avvertire le differenze, ve lo dice uno che tra lui e zaino ci carica sopra anche più di 120 chili.
Qui la scelta è vasta.
Tra i top di gamma se amate i pendii vi direi di orientarvi su Tls (up & down o Highlander ad esempio mi ci sono trovato/trovo molto bene) o simili.
Molto ben ramponate, chiusure solide e pratiche, buona tenuta laterale, come costruzione sono più orientate alla seconda tipologia.
Se invece siete soliti a buttarvi anche in neve fresca Msr ha pochi eguali (alla fine sono quelle che preferisco).
Leggerissime pur offrendo l’intera superficie della ciaspola alla neve, hanno pure una “coda” che le può allungare per aumentarne la portanza, ben ramponate per i pendii, buona anche la tenuta laterale anche se la costruzione molto elastica ti fa avvertire molte più sensazioni quando affronti traversi rispetto alle Tls (che è un bene o un male, dipende dai punti di vista 😛 ).
Almeno sul mio modello (Lightining Ascent) non è possibile bloccare il tacco, utile se devi scavalcare un albero ad esempio, in realtà non che ne abbia mai sentito la mancanza. Per contro la serie Ascent è certamente più fragile delle Tls che ho citato sopra, e poi bisogna parlare dell’allacciatura. Un sistema a cricchetto è stato aggiunto a catalogo solo di recente (la serie Explorer). Msr utilizza un sistema di cinghie che se è molto confortevole, sicuro e strasolido da un lato, è snervante se le ciaspole non sono le “tue” e non conosci a memoria a che misura chiuderle.
Di Msr ho avuto a che fare anche con il servizio clienti: 5 stelle (dialogo puntuale, rampone rotto spedito e sostituito gratuitamente).
Ultime cose
Se avete il 46 di scarpe e le ciaspole che state guardando tengono fino al 46… non compratele, orientatevi su un modello che abbia un tacco più versatile o, meglio, che non lo abbia proprio.
Il tacco purtroppo è un punto fragile, se avete i piedi grandi vi dico per esperienza che salterà fuori sotto sforzo rendendole da voi poi praticamente inutilizzabili in futuro.
Per ciaspole senza tacco la scelta si restringe non poco.
La presenza dell’alloggiamento per il tacco riduce anche la tipologia di calzature che la ciaspola può calzare.
Conclusioni
Ok. Ora più o meno sapete di cosa avete bisogno.
Quindi, quando andrete in negozio, in base a dove volete andare vi serviranno più o meno portanti (se andate in piano o meno, se non andate su piste battute o si) e con una chiusura più o meno precisa e sicura.
Dovrete infine sceglierle della vostra misura.
La misura è legata al vostro peso: ricordatevi che avrete addosso più indumenti e pure lo zaino e le ciaspole stesse. Ergo, se pesate 58 chili, non prendetele di una taglia che copre fino ai 60 chili.
Raccomandazioni
Ora avete le vostre ciaspole ai piedi, la neve tutto attorno a voi, l’Artva? Ce l’avete l’Artva? Se lo ritenete poco utile spesso potrebbe anche essere vero. Sappiate però che l’Artva è come il preservativo: quando ti rendi conto che ti sarebbe servito, è troppo tardi.