Il rifugio Bosio da Piasci
La prima volta che mi sono imbattuto in questa splendida conca recuperavo due amici che stavano completando il Sentiero Roma. All’epoca ero partito praticamente dal fondo valle, da prima di Chiesa. Volevo beccarli alla Desio, la sveglia alle 5 aveva però messo a dura prova il mio stomaco. Dopo una pausa per una seconda colazione ero comunque arrivato alla Bosio entro le 4 ore indicate ma da dietro un masso mi si pararono di fronte i due. Maledetti. Niente Desio (che dista ancora 2h40), ma forse grazie a loro mi sono goduto al meglio questa bellissima vallata su cui si affaccia la Bosio.
Mi ero ripromesso di tornarvi, negli ultimi due anni questo pensiero era sempre più presente, complice il piccolo, un pensiero mai realizzato causa pioggia della scorsa estate ed una strada, quella per Piasci, da dove il dislivello è contenuto, che mi era stata a più riprese sconsigliata. L’occasione quest’anno me l’hanno data la notizia che la strada era stata sistemata, Colo e il Bob. Niente più scuse e wookie in spalla.
Veniamo all’ACCESSO
Per chi arriva come me dalla Brianza, tutta Milano-Lecco fino in Valtellina, poi all’inizio della tangenziale di Sondrio si entra in città seguendo le indicazioni Valmalenco. Alla prima rotonda le indicazioni indicano la valle a sinistra. Si inizia a salire. Arrivati a Torre Santa Maria, superata quindi la frazione di Tornadù, quello che vi consiglio è di fermarvi a sinistra, oltrepassato il corso del torrente, nel piazzale di fronte al bar che vi trovate questa volta a destra, di fronte a dove vi ho detto di parcheggiare. Una chiacchierata, un caffè ed un incazione vi faranno imbroccare subito la strada (avanti dallo stop a sinistra, direzione opposta a Chiesa. Dopo una strettoia prendere la via stretta che sale sulla destra, in prossimità di una macelleria. Indicazione “Municipio”). La tanto famigerata strada per Piasci non so come fosse prima, ora è un piacere.
Arrivati al parcheggio dell’alpe Piasci in pochi minuti si è al rifugio Cometti, acqua poco dopo (come al parcheggio). Non fatevi prendere dalla sincope a leggere i segnavia che danno la Bosio a 4 ore, seguiteli fino a quando non vi indicano il percorso che la dà ad 1 ora e 40. Il percorso è facile, sempre piuttosto agevole, tre rampe più faticose sono intervallate con lunghi tratti in piano. Il paesaggio è già incantevole. Si arriva ad una baita con fontana (spesso animali al pascolo) e di lì a poco alla conca del rifugio.
Corni di Airale, Corni Buciati, alta val Torreggio. Prati, sassi, il corso del torrente che come dice Ciubek “va lento lento e fa i laghetti”. Wow. Il rifugio Bosio domina il tutto da un punto leggermente sopraelevato. Sorge a quota 2080, poco più. E l’afa del milanese è un lontano ricordo.
Sempre da Piasci si può optare per altri percorsi. Da qui passa la prima tappa dell’Alta via della Valmalenco, via Arcoglio alla Bosio fa circa 1000 metri di dislivello.
DISLIVELLO: poco meno di 500 m (1675-2086)
DIFFICOLTA’: E (mulattiera e sentiero)
INTERESSE: paesaggistico e naturalistico (le pozze e i sassi – da lanciare ma anche quelli da arrampicare – sono divertenti)
NOTE: età 6+