Zecche!
Vedi quel puntino nero sul corpo, le zampette che spuntano, e ti vorticano le palle.
Prima o poi se si frequentano gli ambienti alpini di media montagna (ma possono trovarsi anche nei parchi cittadini) bisogna farsene una ragione, le zecche esistono e si posano su grandi e piccini.
Prima cosa non farsi prendere dal panico, è vero che sono portatrici di malattie, spesso con pessime complicazioni, ma solo in rari casi (la borreliosi di Lyme è endemica solo nel Carso, in Trentino ed in Liguria).
Riconoscerle non è difficile, ti trovi di fronte ad un “insetto” (che poi sono degli aracnidi), gambe all’aria, con la testa che scompare sotto la pelle, di dimensioni che variano da uno a qualche millimetro.
Da quello che ho potuto testare di persona si possono prendere tutte le precauzioni di questo mondo, attenzione all’erba alta, pantaloni lunghi, maglie idem, calze sopra i pantaloni, repellenti (a base di DEET, forse qualcosa fanno visto che non torno a casa ogni volta coperto di zecche) ma non si riesce mai a ridurre a zero la percentuale di essere morsi.
Sono attive dalla primavera all’autunno, di rado si trovano sotto i 700 metri e sopra i 1500. Ambienti umidi, boschi, prati incolti, zone di pascolo e frequentate da animali selvatici sono quelle che prediligono.
Su cosa siano le zecche e di quali malattie siano portatrici la rete è piena di informazioni quindi non mi dilungo nello spaventarvi oltre modo. Che fare allora? Ovvio (ma non troppo) evitare di toglierle con le mani.
Nonostante Asl ed enti pubblici siano molto chiari nel dire di non soffocarle con pomate, unguenti, benzina e quant’altro non capisco perchè sempre in rete siano in moltissimi quelli che consigliano questi metodi. In commercio ci sono diversi tipi di pinzette per toglierle, potrebbero anche andar bene quelle per le sopraciglia ma personalmente preferisco un tipo trovato in Friuli, simile ad un piede di porco (li vendono a coppie, di diverse dimensioni, per pochi euro), la forma permette di “estrarle” facilmente dalla pelle (bisogna fare una torsione, non semplicemente tirarle) senza doversi preoccupare della troppa o troppo poca pressione sul corpo della zecca. Una volta qualcosa vendevano anche in Decathlon, ma non saprei se ancora le vendono. Se al centro della zona rimane un puntino nero con tutta probabilità è rimasto il rostro, toglietelo con un ago.
Per i successivi due mesi occorre controllare la zona del morso. Se fa piccola crosticina pruriginosa tutto ok. Se questa dura più di due o tre giorni, se aumenta di dimensioni o si sposta, se mostra un qualsiasi principio di infezione (di norma circolare, che si allarga) filare di corsa dal medico, spiegare che è successo e molto probabilmente dopo gli accertamenti (si fanno degli specifici esami del sangue da quel che ho capito) si inizierà la profilassi.